PROGETTO MIZAR

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"Progetto Mizar - Progettare Insieme"

A cura della Dott.ssa Silvia Paternostro

Ricerca-intervento in comunità di recupero e riabilitative per tossicodipendenti attraverso la rete (esperto nel settore organizzativo e del lavoro - studenti - operatori di comunità - utenti dei servizi)

Aprile - Maggio 2005

 

        La ricerca intende illustrare il livello organizzativo delle comunità di recupero e riabilitative per tossicodipendenti in ambito fruizione dei servizi, ripartizione delle competenze, cooperazione fra i ruoli, finalità e obiettivi dei diversi settori di struttura, livello di interazione sociale con l'esterno, di pregiudizio dentro-fuori-dentro l'organizzazione, allo scopo di valutare l'applicabilità di nuovi strumenti terapeutici e figure neoprofessionali da inserire come risorse nei programmi e nell'organico, in grado di migliorare la qualità della vita, e degli utenti, e degli operatori. Altresì è stato realizzato un progetto con la rete (esperto-studenti al V anno dell'Istituto Tecnico per le Attività Sociali, ad indirizzo Dirigenti di Comunità - operatori della struttura comunitaria - utenti dei servizi), per offrire maggiore possibilità di integrazione fra visitatori esterni, nella fattispecie studenti, che intendono conoscere direttamente la comunità con la prospettiva di lavorarvi all'interno in qualità di addetti al coordinamento dei laboratori tematici. L'intervento dell'esperto in organizzazione e lavoro, altresì, è servito ad orientare gli studenti ad una scelta professionale ragionata in procinto di conseguire il  diploma, partecipando ad attività laboratoriali e di ricerca sperimentale in ambito formazione e scuola-lavoro.

   

Aspetti di rilievo rilevati dall'indagine sperimentale:

Dalla verifica delle ipotesi di lavoro, è emerso che ad una minore interazione fra le comunità di recupero-riabilitative e soggetti esterni non operatori, corrisponde una minore integrazione con le strutture ed osservanza delle regole di comportamento da parte dei residenti e dei semiresidenti in terapia (utenti dei servizi), evidenziata da un'elevata percentuale di casi di fuga e di abbandono degli stessi dai centri, o da situazioni estreme  come il tentativo di suicidio (dati non riportati nella ricerca). Dalla conduzione della presente analisi è d'uopo riferirsi alla teoria di E. Durkheim (1897) , secondo cui certe cause sociali determinanti il rifiuto totale delle regole, possono sfociare in stati devianti dell'individuo, sino al suicidio anomico. Osservando la realtà di comunità ed il tentativo di suicidio dei soggetti in fase di recupero, il fenomeno è spiegabile attraverso questa teoria, già convalidata dal citato sociologo, secondo cui la mancata integrazione e compattezza morale con la società, altresì, con le strutture terapeutico-riabilitative finalizzate alla reintegrazione sociale del tossicodipendente, portano il soggetto in cura a rifiutare l'aspetto normativo di tali sistemi sino ad optare a soluzioni estreme per il proprio disagio.    

    Per scaricare la ricerca completa fare clic QUI


Per ulteriori informazioni, contattare:

Dottoressa Paternostro Silvia
La Spezia, via Luigi Aragone 4 - via Fratelli Rosselli 22
Tel: 0187779218
Fax: 0187779218
Internet:  spazio.obiettivo@alice.it

 

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Ultimo aggiornamento: 14-06-13
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