|
|
Impiego della sociologia clinica per combattere la disorganizzazione sociale, causa dell'aumento degli stati di devianza e delle patologie sociali in epoca post-moderna
Dalla teoria della disorganizzazione sociale Secondo questa teoria, sviluppatasi negli Stati Uniti intorno agli anni '50 (Sutherland; 1947), esiste una stretta dipendenza tra destabilizzazione dei valori culturali di una società e la irregolarità di condotta dei suoi membri. Il mutamento e la instabilità provocata dalla industrializzazione di un paese ed i fenomeni ad essa connessi, quale l'urbanizzazione massiccia, l'emigrazione, la crisi della vecchia struttura agricola e patriarcale, la crisi della famiglia, il rapido sviluppo delle nuove tecnologie e l'aumento dell'alienazione, lascia disorientato l'individuo il quale non trova più i punti di riferimento ai quali era abituato per conformare la propria condotta. La disorganizzazione sociale può prodursi anche quando in una società esistono contraddizioni normative o conflitti di norme. Ciò avviene quando: A) Vi sia una socializzazione difettosa o mancante; B) Quando vi siano deboli sanzioni per certi delitti; C) Quando vi sia un debole controllo su certe patologie sociali (pornodipendenza, satanismo, tossicodipendenza, bullismo, etc.); D) Quando vi sia inefficienza o corruzione dell'apparato giudiziario; E) Quando vi sia inefficienza nelle infrastrutture e nei servizi; F) Quando vi sia inefficacia e discontinuità negli strumenti terapeutici e di ricerca-intervento per diagnosticare e curare situazioni di marginalità sociale. Impiego della sociologia dell'organizzazione per combattere il conflitto tra individuo e società intesa nei suoi apparati sistemici, come l'insieme degli organismi funzionali che erogano servizi alla persona, e ogni altra tipologia di struttura di cui l'utente usufruisce. L'inefficienza e l'inefficacia organizzativa ingiustamente rivolte alla collettività e legate agli apparati sistemici sopraelencati, producono la devianza del singolo, il quale percepisce in questi, i meccanismi utilitaristici e malsani del sistema sociale. Altresì l'individuo/utente intende pericolose tali inadempienze organizzative, se ci si riferisce alle organizzazioni in termini di incompetenza e mancata fruizione dei servizi, tanto da rifiutarne il contatto diretto, pur di non aderire a certi mezzi o fini da esse impiegati per soddisfare determinati bisogni politici ed economici.
Dalla teoria del conflitto fra individuo e società come condizione deviante Come modificare la società se l'uomo non ha volontà? (Durkheim; 1895) E' possibile raggiungere questo obiettivo, applicando nuove strategie per riorganizzarla, affinché si riducano certe tendenze del sistema sociale di premere sugli individui etichettandoli o costringendoli a situazioni di marginalità (Labelling approach; H.S. Becker, E.M. Lemert, J.I. Kitsure, E. Goffman). Attraverso gli strumenti di indagine e di mediazione impiegati dal sociologo clinico per risolvere il conflitto fra individuo e società, si può prevedere e prevenire l'aumento di stati devianti, ovvero, intervenire su quelle scelte che non sono né personali né circoscritte al singolo o di origine psicologica, ma motivate e rese possibili dalla società. Il conflitto si amplifica, quando è identificato nel rapporto utente ed organizzazione che eroga servizi con i propri criteri di funzionalità, i quali talvolta non rientrano nelle esigenze dell'individuo, sino a determinare comportamenti di rinuncia e non solo di dissenso verso quelle prestazioni di cui egli necessita, definibili come situazioni devianti (l'insoddisfazione dell'utente non corrisponde alle aspettative dell'organizzazione e può degenerare in disagio di tipo sociale, poiché generato dal disservizio di una struttura pubblica o privata connessa alla società). E' compito del sociologo dell'organizzazione ridefinire un rapporto equilibrato tra il ruolo della struttura e quello dell'utente, fra quello di ciascuna competenza professionale e l'intera organizzazione, nell'ottica che i ruoli mutano ma non possono essere eliminati (Merton; 1960). La sociologia non è la scienza dei valori, ma lo studio dei comportamenti rispetto ad essi (Weber; 1915), in quanto indaga sulla connessione fra azioni e valori. Per tale ragione la sociologia clinica dell'organizzazione si prefiggono l'obiettivo di risolvere i problemi organizzativi presenti in ogni tipo di organizzazione, anche attraverso l'utilizzo di strumenti diagnostici e terapeutici se il campo di osservazione comprende le patologie sociali, intese come fenomeni o stati devianti dell'individuo.
Il Mio ObiettivoDiffondere la formazione di tipo laboratoriale-interattiva nelle neo-professioni cliniche, la mediazione sociale come strumento terapeutico, la comunicazione socio-relazionale nel campo della medicina alternativa, altresì, la ricerca-intervento nelle organizzazioni per migliorare la qualità della vita degli utenti e degli operatori dei servizi.
Chi Sono
Sociologa dell'Organizzazione, dell'Economia e del Lavoro Project Manager e Ricercatore Marketing Ricercatrice Sperimentale nel campo della della Sociologia Clinica e delle Comunità Ricercatrice Applicata in Comunicazione di Impresa ed Analisi Sociometrica Esperta in Socioanalisi e Socioterapia Applicata Dirigente A.N.S. - Associazione Nazionale Sociologi - Dipartimento Liguria Fondatrice e Responsabile Coordinatore di "Spazio Obiettivo", Team Pianificazione-Ricerca-Sviluppo SITO WEB di servizi della Dottoressa Silvia Paternostro www.spazioobiettivo.it
Come contattarmi
|
|
Inviare a
spazio.obiettivo@alice.it un
messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
|