CORSO 3

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CORSO SUL COUNSELING NELLA MEDIAZIONE CULTURA - IMPRESA

 

Aree di programmazione:

a)      CULTURA DI IMPRESA E FRUIZIONE MULTIMEDIALE

b)      MEDIAZIONE CULTURA-IMPRESA E ANCORAGGI ETNICI

c)      MERCATO E COMUNICAZIONE IN CHIAVE ETNOCENTRICA

d)      GENDER-MAINSTREAMING E MEDIAZIONE SOCIO-CULTURALE DI RETE NELLE PROFESSIONI

e)      ANALISI DEGLI STRUMENTI PER LA VALORIZZAZIONE DI IMMAGINE E L'AUMENTO DI PARTENSHIP NELL'IMPRESA MULTICULTURALE

f)       COUNSELING SULL'INTEGRAZIONE CULTURALE NELLA REALTA' LAVORATIVA DI  IMPRESA

g)      COUNSELING IN RETE - come neoprofessionalizzarsi su internet per un rapido ingresso nel mercato del lavoro

h)       STUDIO DEL ROLE-PLAYING NELLA RELAZIONE MANAGER-USERS

 

Contenuti ed articolazione del corso:

Il seminario di perfezionamento ad indirizzo counseling nella mediazione cultura-impresa affronta tematiche formative sull'aspetto multiculturale delle organizzazioni professionali, che negli ultimi anni stanno attivando politiche di assunzione per ai lavoratori immigrati, parte specializzati e parte non, con programmi di sviluppo ancora in fieri in ambito occupazionale. L'offerta lavoro degli stranieri in Italia risulta in rapida crescita, sempre più settoriale in termini di professionalizzazione, in quanto il numero dei laureati immigrati è aumentato rispetto all'ultimo decennio, ma non sempre compensato da un altrettanto veloce processo di specializzazione sul lavoro. I dati statistici sul mercato occupazionale nel nostro Paese registrano ancora un'elevata economia sommersa, e per la categoria stranieri residenti in Italia, e per coloro che senza permesso di soggiorno svolgono lavori saltuari, in nero. Se pur gli immigrati rappresentano una risorsa in espansione dal punto di vista del mercato del lavoro in Italia, essi sono spesse volte assunti dalle aziende ad un costo inferiore rispetto i lavoratori nazionalizzati, percependo stipendi più bassi, o godendo di un regolare contratto di assunzione senza ricevere il salario nella data contrattuale prefissata. Questo problema richiede attualmente un piano di intervento ed un'attenta analisi, ecco perché attraverso il corso di perfezionamento si intende fornire una conoscenza sull'utilità della figura del mediatore culturale di impresa, come supporto essenziale per le organizzazioni professionali, soprattutto private, di fronte ad una relazione collaborativa, mal gestita tra lavoratore immigrato e datore di lavoro. I motivi di un rapporto di lavoro sperequativo possono essere di diversa natura: il pregiudizio culturale, l'interesse a sostenere meno spese da parte dell'impresa, la politica di gestione delle risorse umane antidemocratica ed illegale, e altro. Il mediatore culturale di impresa assume un ruolo cardine nel processo relazionale tra lavoratore straniero e datore di lavoro, attraverso piani di sviluppo su una corretta informatizzazione professionale e comunicazione culturale, tra le parti. La conoscenza della lingua dell'immigrato e la storia della sua comunità di appartenenza può costituire un requisito importante per l'interscambio culturale fra lavoratore straniero ed impresa, poiché la cultura etnica e quella del management iniziano a confrontarsi, tuttavia non è sufficiente. Occorre un'altra figura di supporto oltre al mediatore culturale di lingua, ovvero un soggetto con conoscenze organizzative e culturali di impresa, le quali rendano più diretta la comunicazione relazionale fra lavoratore immigrato e tutta l'organizzazione professionale che lo circonda, non solo dunque con il datore di lavoro. L'impresa deve imparare a conoscere il lavoratore straniero, come questo ultimo la prima, pertanto è necessario un tutor dei processi di neoprofessionalizzazione, nonché un mediatore socio-culturale, per armonizzare la relazione tra le parti. Per neoprofessionalizzazione si intende inserire tra i professional gli immigrati, fornendogli una specializzazione anche da parte dell'impresa, con l'aiuto del mediatore, rendendoli una risorsa produttiva per la stessa. In altri paesi si è dimostrato come lo studio sul gender-mainstreaming nelle professioni abbia contribuito alla riduzione del pregiudizio culturale negli ambienti di lavoro, rendendo più efficiente l'azienda in termini di servizi e di produzione economica; così anche per l'Italia, una politica di maggior integrazione fra occupati stranieri, donne manager e organizzazione professionale, può incrementare il direct-marketing, il marketing-oriented, il cause-related marketing nelle tecniche di vendita. Pensiamo al valore rilevante della comunicazione transculturale e transnazionale sull'aumento della produttività delle imprese locali, altresì sulla crescita della distribuzione commerciale.  E' in aumento la dotazione multimediale presso le comunità degli stranieri (l'85% possiede un cellulare, il 75% una TV a colori, il 13% un lettore DVD, il 18% ha un PC), ben il 73% degli immigrati in Italia guarda i nostri programmi televisivi, accanto al 57,4% che legge quotidiani italiani a pagamento, al 79% che utilizza l'e-mail e al 22% che si collega ad internet con regolarità (Censis; 2005) . Questi dati statistici sul consumo multimediale, rendono ancora più valida una formazione multiculturale-mediata nell'impresa, proposta in questa sede, che spazia sull'importanza di integrare gli stranieri nel nostro Paese, e dal punto di vista della socializzazione, e da quello della crescita economica. Altri contenuti del corso vertono sulla selezione degli strumenti di impresa per la valorizzazione di immagine e l'aumento di attività di partnership nella produzione, distribuzione, vendita, con approfondimenti sull'area careers nel settore aziende. In fase successiva si esamina il role-playing nella relazione manager-users, per sviluppare nuove strategie di produzione, distribuzione, vendita, accanto a nuove forme di fidelizzazione.

Il corso di perfezionamento si articola in quattordici incontri complessivi con frequenza di un incontro a settimana, della durata di un'ora e trenta minuti ciascuno, attraverso un percorso formativo full-immersion in cui è prevista una sperimentazione sul campo, per un'indagine esplorativa sul counseling di mediazione cultura-impresa nelle organizzazioni professionali. Il lavoro sperimentale di chiusura corso è comunque facoltativo. Al termine del seminario di perfezionamento viene rilasciata certificazione sulla frequenza del corso.

Il seminario può essere articolato, e attraverso un programma individuale personalizzato, e attraverso un programma formativo di gruppo con staff di lavoro, a discrezione dell'iscritto al corso e nella disponibilità organizzativa dell'Istituto.

 

Costo dei corsi di tipo individuale e di gruppo

14 incontri formativi con lavoro sperimentale in aziende: Euro 840,00 + IVA

12 incontri formativi senza lavoro sperimentale: Euro 720,00 + IVA

SPECIAL PRICE CON OPZIONE FULL IMMERSION

 5 incontri formativi con lavoro sperimentale in aziende: Euro 125, 00 comprensivi di IVA

5 incontri formativi senza lavoro sperimentale:

Euro 99, 00 comprensivi di IVA

 

Obiettivi e finalità del corso:

Il seminario di perfezionamento sul counseling nella mediazione cultura-impresa si propone di offrire, e agli studenti in fase di completamento del percorso di studi, e ai soggetti che svolgono una professione, strumenti di intervento sulle politiche gestionali dell'organizzazione di impresa in rapporto ai conflitti sociali e culturali di genere, che si possono creare in ambienti lavorativi. Attraverso un iter formativo mirato e intensivo, presentato in sede di corso, si coglie l'utilità della presenza del mediatore di cultura-impresa nella realtà professionale delle strutture aziendali e non, dagli equilibri precari nei rapporti fra lavoratori eterogenei per cultura d'appartenenza e provenienza sociale, altresì fra figure professionali con compiti direttivi e quelle con mansioni esecutive. Il mediatore di cultura-impresa è in grado di svolgere attività di contatto e interscambio diretto di informazioni, di misure preventive sui fenomeni disgregativi, fra imprese e ambiti professionali differenti, e per la fruizione dei servizi e per la tipologia organizzativa. Lo stesso mediatore opera in qualità di counselor nelle organizzazioni professionali, relazionandosi con l'utente dei servizi (il consumatore), con il lavoratore straniero (operante nell'impresa), con il lavoratore nazionalizzato (che svolge una nuova attività), per individuare e prevenire l'esclusione sociale derivante da episodi di ghettizzazione e razzismo, che si verificano, talvolta, in contesti professionali multiculturali. I ruoli del mediatore di cultura-impresa spaziano nella ridefinizione dei sistemi culturali e di immigrazione, non solo in merito alle politiche professionali (assunzioni e stabilità del posto di lavoro), ma anche in quelle di intervento in tema di sicurezza urbana (riduzione della criminalità e dei fenomeni di marginalità sociale), collaborando ai piani di sviluppo di enti e di associazioni, che si occupano di integrazione socio-culturale degli immigrati. Si delineano così gli aspetti di una neo-professione, necessaria ad oggi, per un corretto equilibrio fra imprese e differenti etnie, nell'istaurare rapporti professionali e relazioni socio-culturali.

 

 

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Ultimo aggiornamento: 14-06-13
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